Empatia: la capacità di porsi nella situazione di un’altra persona.
“Ciao, come stai?”
“Così così, ho avuto qualche problema di salute in questi giorni”
“Eh sì, anche io ho avuto mal di schiena, ne stavo giusto parlando prima con…” e via via raccontando tutto nei minimi dettagli.
Quante volte vi è capitata una situazione simile? Vi viene chiesto “come stai?” ma non fate nemmeno in tempo a rispondere che la persona che ve l’ha chiesto inizia a parlare di sé stessa. Quasi come non interessasse minimamente la risposta, ma, con atto egoistico, si rigira tutto sulle proprie cose.
La mancanza di empatia è proprio questo: non immedesimarsi negli altri. Porre attenzione alle parole dell’altro, sentirsi parte di ciò che sta dicendo, cercare di capire la situazione, sono tutte azioni empatiche che tutti dovremmo fare.
Se la gente iniziasse a prestare attenzione agli altri e a ciò che vogliono realmente dirci, sarebbe un mondo migliore. Essere empatici vuol dire fare del bene e farsi del bene. Tutti vogliono essere ascoltati, pochi sono disposti ad ascoltare, per una questione di egoismo e individualismo.

Ma non è mai troppo tardi! Empatici si può nascere, ma ci si può anche diventare.
Imparare ad ascoltare è impegnativo ma lo si può mettere in pratica, e la prossima volta che chiederai “come stai?” ad un’amica, ascoltala.
Falle altre domande, interagisci con quello che dice e mostra il tuo interesse e prova ad accogliere ciò che sta dicendo, senza girare l’argomento su di te.
“Sii gentile, perché chiunque tu incontri sta combattendo una lotta più dura.” Ian Maclaren
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